Come realizzare un cambiamento strategico per il recupero della competitività – Lo stadio di stagnazione
Nel linguaggio economico, si definisce stagnazione la «condizione in cui produzione e reddito nazionale restano immobili, senza aumentare né diminuire. Se relativa a un periodo prolungato, individua una fase di progressiva contrazione della crescita economica». Lo stesso concetto si può applicare alle imprese. Nella mia esperienza ho visto tante aziende arrivate a una fase critica del loro ciclo di vita. E anche se il declino non era ancora iniziato, le prospettive risultavano fortemente incerte.
Richiedi un confronto con il mio teamLa pandemia come causa del calo del fatturato e perdita di competitività
Nel 2020 a causa dell’emergenza Covid, il comparto manifatturiero italiano ha subito una battuta d’arresto senza precedenti, sono tantissime le aziende e i settori che hanno registrato un calo del fatturato e una perdita di competitività sul mercato.
In realtà, ci sono alcune imprese che in questo periodo difficile, sono riuscite a mantenere o addirittura ad aumentare il proprio fatturato: come quelle che operano nei settori dell’alimentare o farmaceutico; aziende che hanno introdotto il digitale ai loro processi di vendita e di marketing o che hanno saputo reinventarsi, trasformando rapidamente il proprio business.
Come dimostra l’osservatorio che abbiamo realizzato recentemente con il mio centro ricerche (Family Business Academy) ho stimato che su un campione di oltre 6000 PMI preso in esame, a inizio 2021 ci troveremo verosimilmente con le seguenti stime numeriche con imprese in
- stagnazione: 34%
- difficoltà: 18%
- declino: 15%
- insolventi: 7%
Abbiamo quindi, quattro stadi possibili: stadio di stagnazione, stadio di declino, stadio di insolvenza, e stadio di difficoltà. Ora voglio parlarti dello stadio di stagnazione
Come riconoscere lo stadio di stagnazione e agire con tempestività
Nel linguaggio economico, si definisce stagnazione la «condizione in cui produzione e reddito nazionale restano immobili, senza aumentare né diminuire. Se relativa a un periodo prolungato, individua una fase di progressiva contrazione della crescita economica». Lo stesso concetto si può applicare alle imprese.
Nella mia esperienza ho viste tante aziende che per una ragione o per l’altra, erano arrivate a una fase critica del loro ciclo di vita. Una fase nella quale lo sviluppo e la crescita si erano ormai arrestati da tempo ed anche se il declino non era ancora iniziato, le prospettive risultavano fortemente incerte.
Ad eccezione di alcuni settori e casi ben circoscritti, le difficoltà che ho riscontrato in queste imprese sono il risultato di mancati interventi e di una certa passività da parte della leadership, che io chiamo “inerzia strategica”. Sono molti i fattori che contribuiscono all’inerzia della leadership, ma quelli che rappresentano una vera minaccia per un cambiamento strategico tempestivo sono rappresentati da:
- la tendenza dei leader a negare l’evidenza o ad ignorare l’esigenza di un deciso ridisegno strategico
- la scarsità di alternative adeguate alla situazione aziendale che porta alla paralisi
- la rigidità nell’allocazione delle risorse che impedisce di riposizionare risorse umane e finanziarie su nuove iniziative
- la governance non sempre esercitata con criteri aziendalistici
Le situazioni aziendali che si possono classificare in questa casistica si riconoscono molto agevolmente, perché presentano alcuni o tutti i seguenti segnali:
- mancanza di visione strategica
- debolezze competitive
- modelli di vendita inadeguati
- processi di marketing deboli
- governance da potenziare
Tipicamente, l’imprenditore alla guida di un’impresa in stato di stagnazione tende a negare e/o non riconoscere tempestivamente questi segnali, ritardando l’intervento.
Ti svelo un segreto: è fondamentale riconoscere i primi segnali ed intervenire tempestivamente, è la negazione che porta ad uno stato di stagnazione prossimo ed il miglior modo per evitarlo è la tempestività dell’intervento
Ho visto in prima persona, situazioni che si sarebbero potute affrontare con interventi mirati e indolori ma che a causa della negazione iniziale del leader e della mancata tempestività di intervento, sono arrivate velocemente in uno stato di difficoltà strutturale. In questi casi, gli interventi che ho dovuto mettere in atto insieme agli imprenditori, sono stati molto più invasivi e pesanti.