Come diventare un leader del cambiamento per la tua PMI

Cosa significa essere leader della trasformazione

I nuovi scenari competitivi richiedono che le nostre PMI siano guidate da leader della trasformazione e del cambiamento. Per questo motivo essere leader della trasformazione significa creare un rapporto fra coloro che aspirano a diventare leader (persone che vogliono portare avanti il cambiamento) e persone che invece scelgono di seguire tali leader. La leadership è il primo strumento essenziale per la trasformazione ed è tanto più forte quanto è forte il nostro rapporto con chi ha scelto di seguirci, di percorrere il nostro stesso itinerario. Perciò è importante che le persone che ci seguono si sentano forti, emancipate, libere, potenti. Il mondo oggi sta cambiando proprio grazie ai nuovi rapporti che i leader sono riusciti a instaurare con le persone che li circondano.

Se questo è il lavoro del leader, quali sono le sue principali caratteristiche nei momenti di stravolgimento? Senza dubbio, il primo fattore importante è l’apertura al cambiamento di mentalità. Un buon leader crede sempre che il cambiamento sia la norma, sia il vero e proprio status quo, perché crea opportunità di crescita. Questa è la caratteristica chiave. Inoltre, i leader non hanno problemi ad agire nell’incertezza, non hanno bisogno di avere a propria disposizione tutte le risposte prima di prendere una decisione difficile.

Che tipo di leader sei?  Le 4 tipologie di Leader

Un leader deve essere in grado di ispirare e dare maggiore potere ai seguaci. Questo ti consente di concretizzare le opportunità che esistono per la tua organizzazione. Un buon leader vede queste possibilità di trasformazione e di crescita, ma soprattutto è capace di spiegare perché è importante agire e sa guardare al di là degli ostacoli che impediscono a un’organizzazione di trovare nuovi modi di funzionare.  Possiamo individuare 4 tipologie di leader:

1.  Aperti-motivatori: puntano al cambiamento di mentalità e comportamento in grado di ispirare e di accrescere la motivazione dei seguaci. Sono straordinariamente rivoluzionari, capaci di creare vere e proprie coalizioni di seguaci, movimenti che possono andare avanti anche senza la loro guida.
2. Aperti-solitari: hanno una buona predisposizione e apertura al cambiamento, ma non sono in grado di tenere un comportamento adeguato o non vogliono impegnarsi sotto il profilo della motivazione dei seguaci del proprio gruppo.
3. Leader-Manager: possiede buone doti gestionali ed è in grado di motivare e di guidare il proprio gruppo, ma non è in grado di immaginare il futuro, non è aperto e pronto al cambiamento, a volte al punto da opporre forte resistenza alla trasformazione. Anche con queste carenze, sono figure molto utili poiché complementari ai leader aperti-solitari.
4. Scettici-preoccupati: individui che non hanno una particolare passione per il cambiamento e incapaci di motivare il proprio team. Guidano il team con l’autorità o non lo guidano affatto.

Un leader della trasformazione è anche “portatore sano” del cambiamento, ma attenzione! Essere leader rivoluzionari non significa non avere paura e non sentire le preoccupazioni o non vivere momenti di ansia, tensione, pressione e rabbia.  Come leader, devi pensare costantemente a queste emozioni e saperle controllare e gestire, sia per te e sia per il bene della tua organizzazione.

Ti svelo un segreto: nei percorsi di trasformazione, la leadership è tutto. Il tuo comportamento è il primo fattore fondamentale

Un buon leader, infatti, sa guardare al di là degli ostacoli che impediscono ad un’organizzazione di trovare nuovi modi di funzionare; devi cercare di vincere la paura del domani.

Ti sei ritrovato in questa descrizione?

Che tipo di leader ritieni di essere?

Quanto sei aperto al cambiamento e capace di motivare il tuo team?