Da “Exit-Puro” a “Exit-Crescita”
Un giorno lascerai la tua impresa. Questo potrebbe succedere a breve o a distanza di anni, ma quel giorno arriverà sicuramente. Sarà un evento impegnativo e stimolante, che molto probabilmente porterà a un cambiamento dirompente nel tuo stile di vita e in quello dei tuoi familiari. In questo capitolo, illustrerò l’importanza di un piano di uscita analitico il quale assume configurazioni molto diverse in relazione alla specifica tipologia di Exit: Exit-puro o Exit-crescita.
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Un giorno lascerai la tua impresa. Questo potrebbe succedere a breve o a distanza di anni, ma quel giorno arriverà sicuramente. Sarà un evento impegnativo e stimolante, che molto probabilmente porterà a un cambiamento dirompente nel tuo stile di vita e in quello dei tuoi familiari. In questo capitolo, illustrerò l’importanza di un piano di uscita analitico il quale assume configurazioni molto diverse in relazione alla specifica tipologia di Exit: Exit-puro o Exit-crescita.
L’importanza di un piano di uscita
Potrebbe sembrare strano, ma raramente si considera l’idea di pianificare il modo in cui si lascerà la propria attività. Questo accade fino a che non giunge effettivamente il momento in cui si è obbligati, oppure quando si è spinti a farlo da nuove opportunità o particolari condizioni.
Pianificare la tua uscita è, generalmente, l’ultima cosa a cui pensi. Ma un giorno potresti dire a te stesso che avresti voluto passare più tempo con la tua famiglia, giocare di più a tennis, girare di più il mondo o, semplicemente, aver avuto più tempo per te.
Mentre sogni a occhi aperti queste nuove situazioni di vita, è improbabile che tu stia seriamente prendendo in considerazione l’idea di lasciare. Quasi certamente, non ti sarai ritagliato del tempo per cominciare a pianificare come farlo succedere.
Sei certamente troppo impegnato a occuparti del business.
In effetti, è solo quando arriva il momento di passare il testimone che la maggior parte degli imprenditori comincia a ragionare su come uscire nel modo migliore. L’obiettivo è ottenere la miglior valorizzazione possibile del lungo lavoro, sia per loro stessi che per la loro famiglia.
Nella maggioranza dei casi, a differenza di altre organizzazioni, nelle imprese di famiglia la strategia di uscita non viene quasi mai pianificata per tempo. Questa tematica viene trattata nei capitoli 5 e 6 del libro “Famiglia e Impresa”.
Le conseguenze di non avere alcun programma di Exit, possono riguardare discontinuità gestionali e vuoti di governance molto critici.
Ma c’è in realtà anche un’altra ragione per pensare alla tua uscita ora, in questo preciso istante: un buon piano d’uscita ti aiuterà a guidare la tua azienda verso maggiori successi.
Comprendere e sviluppare la tua personale strategia di uscita ti aiuterà a porre particolare attenzione a molti aspetti che rafforzeranno l’azienda. Ciò la renderà più efficiente e autonoma, in grado di garantire prestazioni superiori anche in tua assenza.
Questo significa che tu, come proprietario attuale, devi gradualmente delegare e smettere di occuparti di tematiche operative in prima persona.
Incredibilmente, scoprirai che l’azienda continuerà a operare senza grandi problemi e che le decisioni importanti potranno continuare a essere prese da qualcuno competente ed esperto.
Potrebbe non trattarsi di una singola persona. Spesso, infatti, questo percorso si affronta con un team manageriale.
Pertanto, parte del tuo piano d’uscita deve mirare a creare un team che possa lavorare anche e soprattutto in tua assenza.
Senza un team e senza un’effettiva indipendenza dell’azienda rispetto all’imprenditore, sussiste sempre un rischio di collasso. Inoltre, ciò potrebbe significare una svalutazione potenziale per ogni potenziale investitore.
Ma ti chiederai in che modo questo genererebbe una maggiore prestazione dell’azienda?
La risposta è semplice: costituendo un team manageriale, stai rinforzando l’impresa; coinvolgendo le persone al suo interno, le inviti a collaborare per raggiungere risultati ancora migliori.
L’attenzione che questo stile di direzione aggiunge alla tua attività apporterà miglioramenti significativi al potenziale prestazionale. Inoltre, contribuirà a generare nuove idee e nuova energia.
C’è, inoltre, un altro vantaggio: la creazione di un team che sia pronto nel momento della tua uscita. In questo modo fai evolvere il livello manageriale del tuo personale, che così può assumersi nuove responsabilità. Questo ti permetterà di godere del beneficio di delegare maggiormente.
La delega del potere e della responsabilità ti libererà da un’enorme quantità di pressione, nemica di tutti gli imprenditori, e alleggerirà notevolmente il compito quotidiano di gestire la tua impresa.
Interroga la maggior parte degli imprenditori sulla loro vita lavorativa e sentirai lamentele riguardanti la mole di lavoro e le pressioni associate al portare a termine le varie attività: non hanno il tempo di spingere le vendite, gestire la fabbrica, occuparsi delle formalità burocratiche e costituire un team manageriale, tutto contemporaneamente.
Potresti riconoscere qualche lamentela ed essere anche d’accordo. Se è così, sei nella stessa situazione della maggior parte dei tuoi colleghi. Non tutti, però, si trovano in questo stato: ci sono, infatti, delle eccezioni.
Non tutti gli amministratori di medie e piccole imprese hanno questo tipo di carico di lavoro. Si tratta di quei leader aziendali che hanno già cominciato a predisporre la propria uscita per tempo e hanno già trasferito diverse responsabilità.
Loro riusciranno a farcela nel lungo periodo e andranno in pensione felici, soddisfatti, portando con sé la ricompensa più grande. Allo stesso tempo, lasceranno alle spalle un team di lavoro forte e capace di guidare l’impresa in futuro.
Perchè uscire dal business?
Anche se ne parlerò nel secondo capitolo, con una descrizione che pone al centro la famiglia, qui dettaglierò alcune casistiche. Queste ultime avranno un taglio leggermente diverso e sono specificamente riferite al leader aziendale.
1. La prima e più scontata opzione è quella del pensionamento.
Potrebbe essere il momento giusto per rallentare e vendere la tua azienda, che rappresenta il tuo patrimonio principale, per garantire a te e alla tua famiglia un futuro fuori dall’impresa.
2. “È ora di cambiare”.
Potresti averne abbastanza della tua attività e potresti volerti cimentare in qualcosa di completamente diverso. Vendere tutto, o in parte, per un buon prezzo genererà quel capitale di cui hai bisogno per avviare altre attività o altri business. Oppure, potresti vendere una parte per realizzare un’aggregazione, magari con un’organizzazione più grande: “Exit-crescita”
3. Problemi di salute.
Potresti non essere intenzionato ad andartene, ma ti stai rendendo conto che la tua salute ne sta risentendo. Lo stress e gli orari prolungati stanno avendo la meglio su di te.
4. Opportunità esterne.
Potresti ricevere un’offerta inaspettata da parte di un’altra azienda. Magari un concorrente o un fornitore che si sono scoperti interessati alla tua attività.
5. Minacce esterne.
Tutti i prodotti e i mercati operano per cicli. L’attività che hai avviato potrebbe trovarsi in un settore in crisi o avere prodotti in declino. È potenzialmente arrivato il momento di vendere e togliersi dal mercato, considerando che l’attività ha ancora un valore.
Pianificare e attuare una buona strategia di uscita dalla tua attività richiede tempo.
In molti casi, comporta parecchi anni di lavoro.
Prima inizierai a occuparti di questo progetto importante nella tua azienda, più velocemente gioverai dei benefici. Questi ultimi si manifestano sia mentre continui a guidare la tua impresa, sia quando, eventualmente, arriverà per te il momento di andare.
Non rimandare a domani: potrebbe essere troppo tardi.
Comincia a valutare oggi gli aspetti che incrementeranno il valore della tua attività e che agevoleranno la vendita.