Il primo pilastro per una Execution Vincente
La condotta del leader è il primo pilastro per un’Execution Vincente e si basa su comportamenti a mio avviso imprescindibili. Ecco dunque 5 consigli ai leader per una loro condotta efficace: 1) insisti sul realismo sempre, 2) stabilisci obiettivi e priorità chiari, 3) presidia lo svolgimento del processo di Execution, 4) ricompensa chi raggiunge gli obiettivi, 5) sviluppa le competenze dei collaboratori.
Richiedi un confronto con il mio teamPrecedentemente ti ho elencato quali sono i 3 pilastri e i 3 processi chiave da seguire per migliorare l’Execution della tua PMI. Ora, parleremo del primo pilastro dell’Execution, ovvero la condotta del leader.
La condotta del leader come primo pilastro dell’Execution
Il primo pilastro dell’Execution si basa sui comportamenti principali del leader, che sono a mio avviso imprescindibili, ecco i 5 consigli ai leader per una loro condotta efficace:
- insisti sul realismo sempre;
- stabilisci obiettivi e priorità chiari;
- presidia lo svolgimento del processo di Execution;
- ricompensa chi raggiunge gli obiettivi;
- sviluppa le competenze dei collaboratori.
Insisti sul realismo, sempre
Diversi leader, soprattutto quelli di aziende che stanno attraversando una fase di difficoltà (di qualsiasi natura: di mercato, finanziaria, organizzativa) tendono a non voler vedere le cose come stanno realmente. A volte è un comportamento inconscio, ma tante altre volte questi leader nascondono deliberatamente, a sé stessi e agli altri, la reale gravità dei problemi che affliggono le loro aziende. So quanto possa essere difficile accettare situazioni problematiche all’interno della propria impresa di famiglia, in modo particolare che opera in un settore maturo, ma ricorda che, una Execution vincente non può prescindere dalla focalizzazione del leader, e di conseguenza di tutta l’azienda, sulla “verità” a discapito dell’“armonia fittizia”, anche se la verità può essere molto scomoda.
Stabilisci obiettivi e priorità chiave
Ogni azienda deve stabilire pochi obiettivi strategici per il proprio futuro, ma che siano molto chiari, specifici, misurabili, raggiungibili ed eseguibili. Ogni leader aziendale deve conoscerli “a memoria” e ripeterli dentro la sua testa ogni giorno, quasi fosse un mantra.
Capisco che non sia facile stabilire priorità e obiettivi chiari, soprattutto in scenari di mercato incerti come quelli che stiamo vivendo tutti noi in questi tempi e per le piccole e medie imprese di famiglia che operano in un settore maturo, in cui nella maggior parte dei casi non riceve più gli stimoli adeguati dal lato della domanda, non c’è una sufficiente dinamicità, rischiando di diventare aziende passive e statiche.
Ma posso dirti che, invece di pensare costantemente a quelli che sono i problemi e le difficoltà che riversano non solo nella tua impresa, ma in moltissime PMI familiari, concentrati e valorizza quelli che sono i punti di forza della tua azienda. Attraverso un metodo preciso sul processo strategico, riuscirai a stabilire obiettivi e priorità, facendo davvero la differenza.
Presidia lo svolgimento del processo di Execution
Non serve a nulla definire obiettivi chiari e semplici se poi nessuno, all’interno dell’azienda, si attiva concretamente per raggiungerli. Mi è capitato tantissime volte di vedere piani strategici costruiti e formalizzati in modo impeccabile, ma che non definiscono le modalità di esecuzione delle strategie.
Quindi, la prima cosa da fare è modificare le modalità con cui le aziende costruiscono i loro piani, (in particolare le piccole e medie imprese che in generale sono meno abituate a farlo) che dovranno includere una serie di procedure organizzate e studiate ad hoc, attraverso un processo di diagnosi aziendale, esaminando il modello di business che utilizzi per gestire e guidare la tua impresa.
Sarà poi necessario e di fondamentale importanza, presidiare in modo sistematico e costante, la messa in esecuzione di questi piani. Il compito deve essere portato avanti dal leader aziendale, non può essere delegato a nessun’altra figura interna o esterna.
Ricompensa chi raggiunge gli obiettivi
Lavorare sull’Execution richiede un enorme sforzo al leader aziendale, ma anche a tutti i suoi collaboratori. Per fare in modo che tutti accettino di gravarsi di questo sforzo ulteriore, è necessario prevedere una qualche forma di ricompensa per chi riesce a raggiungere gli obiettivi assegnati.
Non parlo necessariamente di una ricompensa economica, a volte è sufficiente coinvolgere i collaboratori sulle attività più strategiche e meno operative, facendo capire che il loro contributo è fondamentale già nella fase di definizione degli obiettivi e non solo in quella di esecuzione operativa.
Un’altra cosa: ricompensare chi raggiunge gli obiettivi significa anche non ricompensare chi non li raggiunge. Un sistema di ricompensa che non si basa su questa equità di trattamento è inutile o addirittura pericoloso per l’azienda.
Sviluppa le competenze dei collaboratori
Qualsiasi leader, anche quello più competente e forte sull’Execution, non può fare nulla per l’azienda se i suoi collaboratori non vanno alla stessa velocità. Uno dei suoi compiti principali è quello di valutare attentamente, criticamente e frequentemente le loro competenze e le loro capacità di esecuzione, utilizzando tutte le leve a disposizione per svilupparle e per fare in modo che tutta l’azienda proceda allineata verso l’obiettivo comune.
È necessario quindi che il leader punti sulla formazione manageriale, che deve lavorare proprio sulle competenze traversali e non specifiche dei collaboratori. Un’altra leva è il coaching, che consiste in un affiancamento e in un supporto operativo al singolo collaboratore e in alcuni casi particolari può essere più efficace rispetto a una formazione di gruppo. In ogni caso, la cosa più importante è che queste attività diventino un processo sistematico e non vengano svolte, quando ad esempio ci sono opportunità di corsi di formazione finanziati o normative da rispettare.
Il primo pilastro per una Execution vincente è necessario per qualunque leader che voglia cambiare veramente le capacità di Execution all’interno della propria impresa di famiglia che opera in un settore maturo. Prima di tutto il leader, dovrà lavorare su sé stesso e cambiare i suoi comportamenti. Per questo motivo ho voluto darti questi 5 consigli che potranno aiutarti e guidarti verso una gestione più efficace ed efficiente dei processi di Execution della tua impresa. Ricorda che essere imprenditore di una PMI familiare, ma ancor prima leader, significa riuscire a valorizzare i propri punti di forza e abbracciare ed accettare il cambiamento.
Nel prossimo articolo, potrai leggere il secondo pilastro per un’Execution vincente, ovvero come poter creare un ambiente aziendale adeguato.