Quali strategie devono adottare le PMI per riposizionarsi con le aggregazioni? Per un’impresa che decide di riposizionarsi grazie alle aggregazioni diventa fondamentale affrontare in modo strutturato sia le fasi pre-operazione ovvero le verifiche della coerenza strategica e della sostenibilità finanziaria, sia le fasi post-operazione, cioè l’attività d'integrazione organizzativa e di tutti gli aspetti necessari a supportare l’avvio e lo sviluppo della nuova realtà.
Per le imprese operanti all’interno di molti settori, l’impostazione di un percorso di crescita e riposizionamento strategico non può prescindere dalla realizzazione di aggregazioni con altre realtà concorrenti o operanti in business “adiacenti”. Un processo di questo tipo, tuttavia, se non affrontato in modo strutturato, può generare criticità anche molto importanti che possono portare al fallimento non solo delle operazioni stesse, ma anche delle imprese che le avevano realizzate.
Alcune aziende sono pronte per valutare percorsi di crescita e sviluppo anche per linee esterne, ovvero attraverso le aggregazioni. Qualsiasi impresa che decida di riposizionarsi con la fase diagnostica ed intraprendere un percorso di crescita attraverso le aggregazioni, dovrebbe strutturare in modo organico tutte le attività necessarie, che raggruppiamo in tre fasi principali: diagnostica, progettuale, esecutiva.
Le operazioni di ricerca di nuovi partner e investitori hanno avuto un’accelerazione negli ultimi anni, anche per le piccole e medie imprese. Questo è dovuto da un lato a nuovi strumenti messi a disposizione dal mondo istituzionale e finanziario, ma anche da una nuova crescente consapevolezza nella necessità di trovare nuovi investitori per la propria PMI. Questo tipo di ricerca è un intervento trasversale rispetto a tutte le situazioni di difficoltà dell’impresa, anche se con sfumature diverse.
Nel presente contributo si descriverà, attraverso l’illustrazione di alcuni casi aziendali, una metodologia adottabile dalle PMI che vogliano affrontare, in modo efficace, un percorso di crescita e riposizionamento strategico attraverso aggregazioni con altre realtà del settore, o di settori «adiacenti».
Nel presente contributo si descriverà, attraverso l’illustrazione di un caso aziendale, unametodologia adottabile dalle PMI che vogliano identificare, selezionare e valutare i target idealiper la realizzazione di un percorso di internazionalizzazione attraverso aggregazioni con altre realtà del settore, o di settori «adiacenti».
Nel presente contributo si descriverà, attraverso l’illustrazione di un caso aziendale, una metodologia adottabile dalle PMI che vogliano impostare un percorso di crescita e riposizionamento strategico attraverso la realizzazione di aggregazioni con altre realtà del settore, o di settori «adiacenti».
Si riprende con questo contributo il tema della crescita e della ricerca della dimensione ottimale per le PMI italiane, presentando il caso di due imprese che hanno deciso di aggregarsi per raggiungere un posizionamento critico all’interno del settore dello stampaggio di materie plastiche per il packaging, altrimenti difficilmente conseguibile nel medio periodo da ciascuna delle due imprese attraverso un processo di crescita interna.
La crescita dimensionale per le PMI italiane è oggi più che mai una necessità, per riuscire a mantenere un posizionamento competitivo nel mercato mondiale. Con questo contributo si illustra il caso di un’impresa italiana che ha deciso di intraprendere un processo di forte crescita, sia interna che esterna, definendo dapprima le linee guida della strategia di sviluppo che avrebbe seguito per evitare che la crescita generasse squilibri finanziari e dimensionali, difficili poi da contenere una volta avviati.