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Attraverso una recente indagine si è cercato di valutare in che misura banche e imprese arriveranno preparate alla scadenza di Basilea2 . I risultati poco confortanti hanno messo in evidenza quanto bisogno di informazione e di consapevolezza vi sia ancora sull’argomento soprattutto da parte di quella vasta realtà italiana composta dalle piccole e medie imprese.
Obbiettivo di questo contributo è quello di analizzare le principali fasi, le attività chiave ed i connessi aspetti critici che le aziende italiane dovranno affrontare per costruire un processo di comunicazione finanziaria che abbia lo scopo di ottenere un miglioramento gestionale e che serve ad incrementare la percezione del valore aziendale.
Un’indagine effettuata su un campione di 80 piccole e medie imprese mette in luce il grado di preparazione delle aziende italiane ad affrontare “l’evento Basilea2”: molte aziende non hanno ancora compreso le “regole del gioco” ma potranno cogliere l’opportunità di migliorare i loro processi di comunicazione finanziaria attraverso le informazioni di tipo quantitativo, qualitativo e comportamentale che alimentano il tanto “sospirato” rating.
Quella che appare come una vera e propria “sfida” per banche e imprese va accolta in primo luogo cercando di ottimizzare la comunicazione : imprescindibile da un lato lo sviluppo di una maggior sensibilità e trasparenza nella valutazione dei progetti aziendali, e dall’altro, l’implementazione di un vero e proprio processo di comunicazione finanziaria. Proponiamo in tale ambito alcuni passaggi fondamentali per facilitare la convergenza delle due principali parti in causa.
La ridefinizione delle strategie competitive da parte delle banche deve tener conto di una nuova configurazione dell’offerta, suggerita dai diversi segmenti d’imprese clienti. Una migliore comprensione del fabbisogno delle PMI, quindi, rappresenta uno spunto per ripensare, da entrambe le parti, il rapporto banca-impresa.
La ridefinizione delle strategie competitive da parte delle banche deve tener conto di una nuova configurazione dell’offerta, suggerita dai diversi segmenti d’imprese clienti. Una migliore comprensione del fabbisogno delle PMI, quindi, rappresenta uno spunto per ripensare, da entrambe le parti, il rapporto banca-impresa.
All’interno degli istituti di credito la macroarea d’affari connessa all’attività con le imprese non finanziarie ha ormai assunto un ruolo chiave ai fini dell’innovazione dei gruppi bancari. In tale ambito, si analizza un nuovo approccio alla segmentazione della clientela indispensabile per l’implementazione della relativa pianificazione strategica.