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Sono ancora poche le imprese, indipendentemente dalle dimensioni e dallo stato di salute, che redigono, con una certa regolarità e metodicità, un percorso strutturato finalizzato alla concezione della visione e delle linee guida strategiche, alla costruzione dei piani di sviluppo, alla formalizzazione degli stessi all’interno di documenti strutturati e organici e alla comunicazione verso l’esterno (ed in particolar modo verso il sistema bancario) degli obiettivi e delle modalità di esecuzione delle strategie future.
Per il 96% delle banche, contenuti e approfondimenti dei piani ricevuti rappresentano l’elemento che fa veramente la differenza in sede di istruttoria e valutazione delle richieste. Un altro aspetto determinante riguarda il supporto di professionisti esterni alla costruzione e presentazione del piano, che fa la differenza per il 65% delle banche. Come migliorare dunque la qualità dei piani aziendali che hanno le banche come principali interlocutori?
Il 66% delle banche dichiara di ricevere le informazioni prospettiche delle imprese all’interno di documenti strutturati. Tuttavia, limitandosi alle piccole imprese questo valore scende a circa il 17%. In tali casi sembra infatti che le modalità di comunicazione preferite siano i canali informali e non strutturati, e l’invio di alcune comunicazioni economico-finanziarie. Come migliorare dunque i piani aziendali destinati alle banche?
Il piano aziendale è uno strumento sempre più importante per una corretta gestione d’impresa, a prescindere dalla fase in cui l’impresa stessa si trovi. E si configura come il documento di riferimento per la condivisione e la comunicazione all’interno dell’impresa delle strategie e delle linee guida operative per l’esecuzione delle stesse. È fondamentale quindi approcciarlo con le corrette metodologie e gli strumenti più adeguati.
Normalmente i piani e i budget delle imprese vengono elaborati su base annuale, ma questo approccio non è più funzionale in situazioni che contesti che cambiano d'improvviso. Questo perché nei momenti di stravolgimento le cose cambiano troppo in fretta. Da qui la necessità di adottare una pianificazione basta sugli scenari che si rivela più adatta, rispetto al metodo tradizionale basato su previsioni con deviazione, per l'elaborazione di strategie.
Valorizzare e gestire gli asset intangibili dell’impresa sta diventando un’attività sempre più strategica, sia per migliorare la comunicazione verso banche e altri stakeholder esterni, sia per potenziare i processi interni di pianificazione e controllo delle performance. Con il presente contributo si cercherà di illustrare un modello operativo utile in questo senso per qualsiasi impresa, e un caso concreto di applicazione dello stesso, raccontato direttamente dall’imprenditore.
Mondaini Partners e i Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, hanno avviato un osservatorio sulla qualità dei Piani aziendali redatti e presentati dalle imprese alle banche. Alla ricerca hanno partecipato: Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Caricento, Cariparma, Carisbo, Credem, Monte Paschi Siena, Unicredit, BCC Castenaso. I primi risultati della ricerca sono stati pubblicati da Ipsoa Editore