Qualche tempo fa un cliente mi ha detto: «Non so cosa succederà in futuro, quindi continuo a lavorare come ho fatto finora». In realtà, se lo si guarda con attenzione, il futuro si può “immaginare”. Avrei preferito che questo cliente mi avesse detto: “avendo valutato le diverse opzioni e circostanze, preferisco continuare con la strategia attuata finora”. In quel caso sarei stato d’accordo con lui, ma così facendo ti stai rifiutando di offrire un servizio ai tuoi clienti, alla tua comunità e ai tuoi dipendenti.
Lo stravolgimento non è necessariamente solo una cosa negativa. Al contrario, può essere anche un’opportunità di cambiamento per trasformare le nostre la società e le nostre imprese, possiamo scegliere cosa fare, possiamo attendere passivamente o agire attivamente. Si tratta di sfide importanti, difficili, e tuttavia questo è il momento in cui dobbiamo scegliere se vogliamo cogliere questa opportunità o meno.
Le operazioni di ricerca di nuovi partner e investitori hanno avuto un’accelerazione negli ultimi anni, anche per le piccole e medie imprese. Questo è dovuto da un lato a nuovi strumenti messi a disposizione dal mondo istituzionale e finanziario, ma anche da una nuova crescente consapevolezza nella necessità di trovare nuovi investitori per la propria PMI. Questo tipo di ricerca è un intervento trasversale rispetto a tutte le situazioni di difficoltà dell’impresa, anche se con sfumature diverse.
Risulta sempre più diffusa l'esigenza di sviluppare, all'interno delle imprese, processi di delega e di diffusione delle capacità decisionali/imprenditoriali anche alla front-line. In quest'ottica, lo sviluppo di un sistema di misurazione delle performance può fungere da "facilitatore", anche per obiettivi organizzativi così importanti ma allo stesso tempo estremamente difficili da raggiungere in maniera compiuta.
I metodi con cui le imprese determinano i prezzi dei prodotti o servizi che vendono non sono più adeguati. Così il Differential pricing può cambiare l’oggetto di vendita fissare i prezzi dei prodotti / servizi offerti dall’impresa in funzione dei costi differenziali (ovvero quei costi che risultano diversi in diverse alternative) legati all’oggetto di pricing e di un obiettivo prefissato di marginalità per l’oggetto stesso.
Con il termine insolvenza si intende: «La situazione in cui un soggetto economico, solitamente un’impresa, non è in grado di onorare regolarmente, con mezzi normali di pagamento, le obbligazioni assunte alle scadenze pattuite». È tanto facile riconoscere i segnali dell’insolvenza, quanto complesso trovare soluzioni per uscirne, questo perché nella maggior parte dei casi subentra il panico. Come risolvere l'insolvenza uscendo dal panico?
Nonostante un sistema di pricing flessibile e customizzato sia diventato ormai un fattore critico di successo all’interno della maggior parte dei settori imprenditoriali, sembra tuttavia che i modelli di pricing adottati dalla maggior parte delle piccole e medie imprese italiane siano rimasti ancorati a due grandi filoni tradizionali, troppo rigidi e standardizzati per poter rispondere alle nuove esigenze competitive: il Full Cost Pricing e il Target Pricing.
Se pensi che la tua azienda si trovi nella fase di declino, è possibile che ci siano questi segnali piuttosto evidenti, sia all’interno che all’esterno dell’impresa, e tipicamente sono i seguenti: mancanza di strategia, deterioramento della redditività, squilibri finanziari, personale in esubero, mancanza di visione e pianificazione. In altre parole, se l’azienda inizia ad avere perdite economiche significative, ad assorbire flussi di cassa e soprattutto, a non avere un’idea di come gestire queste criticità, allora è inevitabile parlare di “ristrutturazioni”.
Migliorare la produttività comprimendo i costi nella tua PMI è possibile attraverso la riorganizzazione dei processi gestionali, evitando così interventi drastici come l’abbattimento dei costi, la delocalizzazione dell’attività produttiva o il ridimensionamento della struttura del personale. Anticipo però che questo tipo di intervento richiede una grande determinazione nel voler perseguire gli obiettivi prefissati e un approccio positivo al cambiamento, ma sono fondamentali anche costanza e leadership.
Quando la negazione da parte del leader e l’inerzia strategica causano un ritardo di intervento, una situazione di stagnazione aziendale degenera in una situazione di prima difficoltà. L’imprenditore inizia quindi ad acquisire consapevolezza dello stato di rischio in cui versa la sua impresa e decide di chiamare uno specialista per affrontarlo. Per capire se è davvero questo il tuo caso, ci sono alcuni segnali tipici per riconoscere se l’impresa si trova in uno stadio di prima difficoltà.
Un sistema di controllo va sempre costruito coerentemente con gli obiettivi manageriali che la tua azienda vuole raggiungere. In particolare, nel caso di un'azienda intenzionata a promuovere una trasformazione in ottica di Lean Thinking le logiche tradizionali di controllo, fondate sui costi standard e sull'analisi delle varianze, rischiano di fuorviare la valutazione sui reali effetti che una trasformazione Lean può portare.
Nel linguaggio economico, si definisce stagnazione la «condizione in cui produzione e reddito nazionale restano immobili, senza aumentare né diminuire. Se relativa a un periodo prolungato, individua una fase di progressiva contrazione della crescita economica». Lo stesso concetto si può applicare alle imprese. Nella mia esperienza ho visto tante aziende arrivate a una fase critica del loro ciclo di vita. E anche se il declino non era ancora iniziato, le prospettive risultavano fortemente incerte.